Il film documentario riporta all’attualità la vicenda del Contratto della Montagna, primo atto in Europa con cui si stabilisce la parità salariale tra uomo e donna, in piena guerra, nel ’44-’45, a Biella, con un accordo segreto tra industriali, sindacati e partigiani. Una metafora per l’oggi che, in ben altra crisi, deve ritrovare il senso del futuro e del patto sociale.
“Il Patto della Montagna”, prodotto da Jean Vigo Italia e VideoAstolfoSullaLuna, regia di Manuele Cecconello e Maurizio Pellegrini, produzione esecutiva di Francesca Conti, è stato proiettato in numerose sale cinematografiche e in festival in Italia e all’estero. La produzione ha avuto inizio nel 2014 proprio al Lanificio Botto di Miagliano da un’idea di Lorenzo Canova e Francesca Conti di ACTA-Sensi Contemporanei impresa sociale (allora Associazione) nell’ambito del progetto/programma Storie di Lana, teso a riscoprire e valorizzare le unicità e le identità del territorio attraverso le forme dell’arte e della narrazione. Il documentario ha ricevuto il sostegno alla ricerca e sviluppo dal Piemonte Doc Film Fund, il settore della Film Commission Torino Piemonte dedicato a cofinanziare i documentari prodotti in Piemonte. Nato da un’idea condivisa e sviluppata con ANPI Biella, il progetto è affiancato per lo sviluppo storico dal Centro di Documentazione della Camera del Lavoro di Biella, dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nel Biellese, Vercellese e Valsesia, dall’Istituto Piemonte per la Storia della Resistenza di Torino, dalla Fondazione Biagi.
Domenica 21 luglio 2024, a Biella, il docu-film viene riproposto nell’ambito di un’iniziativa che unisce due progetti: uno cinematografico (il film Il Patto della Montagna), l’altro teatrale (lo spettacolo Fabbrica di guerra), che proprio all’ex Lanificio Botto presero il via nel 2014, contribuendo in modo significativo a portare a conoscenza di tutti lo storico Patto della Montagna, esempio unico di contratto sindacale firmato clandestinamente sotto occupazione nazi-fascista e primo atto in Italia e in Europa, forse nel mondo, a riconoscere la parità di salario tra uomini e donne. Manuela Tamietti e Maurizio Pellegrini conducono il pubblico in un percorso di narrazione che, attraverso sequenze ed extra del film e monologhi dall’opera teatrale (interpretati dagli attori Erika Borroz e Oliviero Cappellini) ricostruiscono il lungo cammino di lotte che portò all’effettivo riconoscimento, a livello nazionale, della parità salariale. Anche lo spettacolo teatrale Fabbrica di guerra, portato in scena da Storie di Piazza nel settembre 2014 con la regia di Manuela Tamietti e Fabio Banfo, nacque in quel contesto. Lo spettacolo sarà riproposto integralmente sabato 20 luglio 2024 dalle 20.30 in una versione all’aperto tra il lanificio e il sentiero lungo la roggia con la regia collettiva di Manuela Tamietti, Noemi Garbo, Luisa Trompetto e Francesco Logoteta. L’evento di domenica al Lanificio rappresenta dunque un doveroso ritorno, a 10 anni di distanza, là dove tutto è iniziato, a ricordarci l’importanza storica di quell’evento straordinario, il valore culturale della sua riscoperta e quello artistico della sua divulgazione, elementi preziosi per una riqualificazione del territorio.
L’articolo “Storie di un film sulla Storia”, di Manuele Cecconello è comparso sulla rivista “Il Biellese” nel 2014 approfondisce il contesto e la storia dietro la storia.